Scandalo rimborsi spese gonfiati. Anche tra i parlamentari inglesi vige la regola: il cittadino paga, il politico gode
Lo scandalo ha colpito entrambi gli schieramenti mettendo a rischio la credibilità dell’intera classe politica che, in teoria, non ha compiuto alcun reato ma in pratica, secondo la rigida morale etica inglese, ha peccato in modo abbastanza grave da fare imbestialire i cittadini.
E queste nuove rivelazioni mettono definitivamente in crisi il Governo di Gordon Brown, aggiungendosi ai recenti disastrosi risultati dei laburisti alle elezioni e alle durissime critiche all’operato del premier.
Ecco che cosa laburisti e conservatori hanno caricato in nota spese:
LABURISTI
– Ed Balls, Ministro dell’Istruzione: 7,99 sterline per l’acquisto del libro “Dieci ragioni per essere felici”
– Hazel Blears, ex Ministro delle Comunità: una barretta di cioccolato Kit Kat presa dal minibar di un hotel
– Jacqui Smith, ex Ministro degli Interni: 10 sterline per un film porno sulla tv via cavo
– Ginger Crinkles: una confezione di biscotti e un barattolo di cetrioli sottaceto
CONSERVATORI
– Sir Peter Viggers: oltre 1600 sterline spese per una casetta galleggiante per le anatre del suo stagno
– George Osborne: registrazione in DVD di un suo discorso in cui spiegava “come valorizzare il denaro pagato al fisco dal contribuente”
– David Heatcoat-Amory: 380 sterline spese per letame di cavallo da usare come concime per la sua casa in campagna
– Cheryl Gillan: poco più di 4 sterline spese per comprare cibo per cani
I dettagli delle note spese dei parlamentari negli ultimi quattro anni erano in realtà già stati pubblicati ufficialmente sul sito http://www.parliament.uk/ dopo lo scandalo delle fatture gonfiate.
Ma le autorità della Camera dei comuni hanno mantenuto segrete alcune informazioni nonchè la corrispondenza fra i deputati e l’ufficio rimborsi. I dati appaiono cancellati da strisce nere o mancanti per motivi definiti… di sicurezza.In particolare, sempre il Daily Telegraph, aveva rivelato la pratica di usare le seconde case per ottenere rimborsi. Ciò ha portato una catena di dimissioni all’interno dell’esecutivo di Gordon Brown, ultima tra tutti il sottosegretario al Tesoro Kitty Ussher, che aveva designato come seconda casa la propria abitazione, ottenendo vantaggi fiscali.
E quindi evviva! Ben vengano storie come queste, che fanno sentire noi italiani come parte integrante di un’Unione Europea alimentata in ogni singola nazione dai sani valori di una volta: il cittadino che paga e il politico che gode.