Arianna Errigo vs Andrea Cassarà. Intervista doppia in punta di fioretto
Stefano Chiarazzo
3. Qual è il tweet o commento che vi ha dato la carica prima di una gara? E quale invece vi ha fatto più imbestialire?

Arianna: Sentire le persone vicine a me oppure persone mai incontrate che fanno il tifo per me, che mi sostengono e credono che possa continuare a vincere mi fa un enorme piacere. Non posso deluderli!
Finora nessun post mi ha fatto imbestialire. Ma potrebbe essere dietro l’angolo.

Andrea: I commenti dei post sono quasi tutti positivi, anche se penso che Twitter sia usato da un pubblico più maturo e abituato al confronto 2.0.

Andrea Cassarà – Foto di Augusto Bizzi

4. Le linee guida del CIO alle Olimpiadi di Londra 2012 erano parecchio strette sull’uso dei social network. Come le avete accolte e affrontate?

Arianna: Ci siamo concentrati di più! Scherzi a parte, è stato un peccato perché condividere con foto e commenti della gara, del villaggio e tante altre cose, sarebbe stato bello. Ma se questo andava a falsare alcuni meccanismi è stato giusto così.

Andrea: Durante le Olimpiadi penso che i più rigidi e attenti siano stati gli atleti italiani, infatti i nostri colleghi stranieri usavano sempre sia Facebook che Twitter senza limitazione. Penso che il CONI sia stato troppo severo nell’impedirci di usare i social network, ma queste erano le regole e noi ci siamo attenuti.

5. La scherma è uno sport corretto, elegante ma parecchio competitivo. La gara continua anche via smartphone, a chi conquista più follower?

Arianna: No, assolutamente. Io personalmente cerco di essere il più competitivo possibile alle gare. Chissà che non ci siano quelli che si sfidano anche in questo genere di cose!

Andrea: Non penso ci sia una gara ad avere più follower tra di noi schermidori, sicuramente fa piacere che più gente sia interessata a quello che posti e credo che sia un modo giusto per tenere informati sui nostri allenamenti e gare i nostri tifosi.

Torna all’inizio