#WIDG La TV che vorrei: talent scout 2.0 e nuovi format italiani per gli italiani
Stefano Chiarazzo

Ho aderito con estremo piacere all’iniziativa “WIDG – La tv che vorrei” di cui sono promotori alcuni dei principali blog di televisione: TV Blog, Cinetivù, Televisionando e Reality Show di Blogosfere. L’idea è di raccontare il piccolo schermo da una prospettiva che non prenda in considerazione solo i dati quantitativi diffusi da Auditel ma soprattutto la qualità dei programmi, con un nuovo indice di gradimento che parte dal web.

Troppo spesso mi capita di andare di zapping violento senza riuscire a trovare alcunchè che mi faccia davvero piacere vedere. E allora che cosa vorrei nella TV del futuro? Ecco alcune idee. Mi piacerebbe che nei commenti raccontiate le vostre.

TALENT SCOUT 2.0

Pochi presentatori nuovi. L’ultima vera novità è Fiorello!
Basta ai deejay, attori, comici o cantanti che conducono in prima serata. I veri fenomeni eclettici sono pochi, per il resto è improvvisazione. Per non parlare dei miracolati alla Melissa Satta e Belen che ricicciano in ogni dove pur non ricevendo questo gran calore dal pubblico.
C’è bisogno di facce nuove, di professionalità, di persone che sappiano parlare e intrattenere. Perchè non cercarli in rete? Zoro, Willwoosh, Mente Contorta, Clio Make Up sono solo alcuni dei nomi che dal web sono arrivati o arriveranno in TV, anche se quasi mai in programmi o reti di primo piano. Si può fare di più.

NUOVE SITCOM

In passato erano Happy Days, I Robinson, Friends, La Tata, in Italia Casa Vianello. Le sitcom entravano nelle case. Ci si affezionava ai personaggi, con storie divertenti per tutta la famiglia. Storie in cui ci si immedesima facilmente, messaggi educativi per figli adolescenti, svago di qualità per gli adulti.
E oggi? Forse è Camera Cafè l’unico esempio valido. Mi viene in mente anche Boris, ma è stata relegata su Sky prima e RAI 3 poi. Troppe le fiction, magari dapprima vincenti, ma che con l’andare del tempo si snaturano e diventano bollite (vedi I Cesaroni e Un medico in famiglia). Arridatece le sitcom!

RITORNO AL VARIETA’

Ok i quiz, ok i talent, ok gli one man show.
Ma possibile che non possano pensare i vecchi varietà in chiave moderna che sappiano riportare le famiglie davanti alla TV? Va bene che costano e che la televisione debba tagliare, ma di programmi costosi che aprono e chiudono dopo poche puntate ne è pieno l’etere. E allora il varietà ce lo dobbiamo fare noi, saltando da un canale all’altro del digitale terrestre, tra repliche di vecchi programmi, programmi musicali e nuove reti di servizio come Real Time. O meglio, rifugiandoci su YouTube!

TV DEI RAGAZZI

C’erano Bim Bum Bam, Ciao Ciao, Solletico, Disney Club. Programmi di intrattenimento per bambini e ragazzi, vere e proprie fucine di talenti. Avete provato ad accendere la TV il pomeriggio? Il nulla.
E le belle merende passate davanti ai nostri cartoni preferiti intervallati dagli sketch di personaggi come Paolo Bonolis e Licia Colò? Un ricordo lontano.

FORMAT ITALIANI PER GLI ITALIANI

Basta spendere soldi per acquistare programmi dall’estero, autori che devono solo tradurre ciò che arriva bello e pronto. Poi non ci lamentiamo se un show successone negli USA fa super-flop qui da noi. Mi rifiuto di pensare che nel paese della creatività scarseggino le idee decenti…