“Ragazzi nn rispondente a tutti quelli che sono felici se l italia sportiva va male, probabilmete nella loro vita nn sanno fare altro che stare seduti e criticare. Che brutte persone. A tutti voi che criticate vi auguro di avere dei figli che si realizzeranno nella vita visto che voi criticoni di sicuro non lo siete! Passo e chiudo ora abbandono il modno di tw. I social network sono pieni di gente cattiva. Immagino ora le risp…” meglio che vai via ,oppure.. Bene ci fai un favore..ecc ecc” che scontati che siete. Ciao a tutti i grandi fans e anche a quelli che ci criticano in maniera costruttiva ed educata. Quelli si… Gli imbecilli nn li saluto!”
E’ vero, Twitter é la patria dei criticoni, un mondo libero dove ognuno DEVE dire la sua. Molti vip sottovalutano questo, presi dalla voglia di entrare nel social più cool, magari in un periodo in cui le cose vanno bene. Concordo in questo con Michele Serra che sulla sua rubrica “L’amaca” ha detto:
“L’ingresso nella loquacissima comunità di Twitter è invece volontario, in quella folla ci si va a ficcare, se ne desidera la presenza. Si suppone che Magnini, campione celebratissimo, abbia iniziato a twittare quando gli applausi erano unanimi, e a lui faceva piacere ascoltarli un po’ più da vicino. Doveva aspettarsi, però, che alla prima sconfitta, come ogni folla che si rispetti, anche quella twittante avrebbe mutato l’ammirazione in dileggio, e la sua caduta in motivo di esultanza”.
Caro Filippo, prendi ad esempio la tua Federica. Puoi essere pure antipatico ma vedrai che se vinci saranno in pochi a darti addosso.
Se invece ti ricordano più come inviato in un reality e “Il fidanzato di”… Se le tue ospitate televisive e interviste sui settimanali sono incentrate più sul gossip che sulle tue performance sportive… Se fai flop di brutto alle Olimpiadi e dai la colpa all’allenatore… beccati le tue belle critiche, sparisci per un po’ e ricostruisciti l’immagine a suon di vittorie.
Invece no, perché ti piace essere osannato dai giornalisti, dalle ragazzine che ti incontrano e ti dicono “figo”, dalla gente che online parla bene di te a prescindere. E allora quando le cose non vanno bene mica puoi ammettere la sconfitta: sono tutti cattivoni, sia i giornali che la gente comune che dice la sua su Twitter.
Da un punto di vista di comunicazione Magnini ha sbagliato alla grande:
1. ha peccato di umiltà. Dalla bambagia delle prime pagine ha sottovalutato lo spirito critico di Twitter, medaglia d’oro nello sport nazionale di dare contro ai vip. Alice Mascheroni su Banzai.tv: “anche quando sei vincente e celebrato -e forse ancora di più- ci sono gli invidiosi, i troll e i cretini che ti sfottono, ti criticano e ti provocano. Ma siccome tu sei in una posizione forte, non te ne frega niente“;
2. ha gettato benzina sul fuoco. Invece, cito Riccardo Scandellari, “Filippo doveva rispondere alle domande che avevano senso e ignorare quelle offensive, il suo sangue caldo non ha giocato un ruolo secondario“;
3. E infine, nella cinquina di tweet ha polemicamente anticipato le critiche dei “cattivoni”, cimentandosi in quella che Andrea Antoni definisce “un’azione cyber-dadaista di auto-trollaggio e disiscrizione da twitter preventiva“.
E allora ecco cosa si é detto in quei giorni su Twitter, con una mia selezione dei migliori tweet sul tema.
Magnini lascia Twitter: troppa gente cattiva
Una carrellata di tweet più o meno seri sull’ennesimo abbandono dei social da parte di un vip.
Storified by Stefano Chiarazzo · Mon, Aug 06 2012 13:35:19