Se il consenso politico si misurasse in follower Maurizio Gasparri sarebbe spacciato
Stefano Chiarazzo
Hai pochi follower, non sei nessuno. Questa l’inattaccabile equazione snocciolata dal senatore Maurizio Gasparri in risposta alle trollate ordite da Francesco Filippini e Daniele Termite, disturbatore abituale.

Prendersela con i “non famosi” é semplice, ma se la “regola Gasparri” valesse per misurare il consenso, e la rilevanza delle opinioni dei politici? Con la miseria dei suoi 7.000 follower contro Beppe Grillo (675.000), Nichi Vendola (226.000) e Matteo Renzi (161.000) sarebbe spacciato!

Reazioni come queste confermano come molti politici usino i social come un ulteriore sfogo narcisistico (quello che la Annunziata chiama Vipperia) gestito in modo improvvisato, e senza alcun interesse all’ascolto e ad un aperto e rispettoso dialogo con i cittadini. Non si lamentino allora dei troll e delle critiche. Se le meritano tutte, e anche di più.

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