Vuoi fare network? Devi essere snob. Parola di Domitilla Ferrari
Stefano Chiarazzo
Tra le domande che ricevo con maggior frequenza dai miei studenti del Master del Sole 24 Ore c’è: “Sui social ci sono ma non mi fila nessuno: come faccio a creare un mio network?“. Prima era difficile rispondere esaustivamente in pochi minuti, ora mi basta dire: “Leggete Due e gradi e mezzo di separazione di Domitilla Ferrari“.Oltre che un’amica, Domitilla è una professionista della comunicazione a tutto tondo: blogger, giornalista, social media strategist, docenteil 15 e 16 ottobre è a Roma, non perdetevela – ma soprattutto una “social networker” convinta. Sì, perché “il networking facilita la circolazione delle informazioni, delle idee e dei contatti migliorando la nostra vita sia personale che lavorativa“.

Ho avuto il piacere di ascoltare la sua presentazione a Roma e di leggere il libro, che offre interessanti spunti teorico-pratici. Ecco alcune delle domande a cui Domitilla risponde attraverso la sua esperienza diretta e il contributo di esperti come Luigi Centenaro, Giovanni Boccia Artieri, Mafe De Baggis, Chiara Spinelli, Francesca Parviero, Riccarda Zezza, Davide Dattoli, Vincenzo Cosenza e Silvia Zanella:

– Perché sui social “amici” è una parola grossa?
– Perché il network va creato prima che serva?
– Perché nel networking essere un po’ snob non guasta?
– Come usare al meglio Facebook, Twitter, Instagram, Linkedin e Foursquare?
– Perché i legami deboli sono così importanti?
– Perché per emergere bisogna distinguersi, ma non troppo?
– Perché i propri contatti vanno condivisi?

Ecco il “trailer” del libro. Buona lettura!