Twitter, anche le star della musica comprano i follower? Il caso Dolcenera
Stefano Chiarazzo

Dell’acquisto di follower e fan sui social se ne parla dal 2010, ma secondo alcuni sarebbe ormai una prassi per chi vuole raggiungere nel più breve tempo possibile quel tetto che lo fa sentire un vero figo (50.000? 100.000?). Spuntano effettivamente come funghi servizi che “garantiscono” una crescita sicura in pochi giorni, pacchetti di profili che non vedono l’ora di seguirti.

Nel migliore dei casi sono persone reali che scelgono di ripagare chiunque li segua con un follow (vedi #teamfollowback). Nella peggiore delle ipotesi un’orda di fake prodotti da bot. Se i primi sono delle nazionalità più disparate (tranne la tua!) o per niente interessati a ciò che scrivi, i secondi spesso non hanno neanche un avatar ma mostrano orgogliosamente l'”uovo di Twitter”. Di fatto non interagiscono, inutile provare ad intavolare una discussione, figuriamoci ad instaurare un rapporto.

Ma, nell’epoca dell’apparire, solo gli sfigati si possono accontentare di seguire la regola “meglio pochi ma buoni”. Crescita naturale grazie alla qualità dei contenuti? Credibilità conquistata giorno dopo giorno? Ma va, meglio puntare sulla “popolarità”, acquistabile a colpi di 10mila follower.

Non vi nascondo che le sterili discussioni dei mesi scorsi mi hanno fatto dubitare mica poco della veloce crescita del numero di seguaci di alcuni personaggi famosi, soprattutto dopo aver aggiornato i dati della classifica di Agosto dell’Osservatorio Social Vip.

Mi sono in particolare imbattuto nella progressione della cantante salentina Dolcenera.

A marzo si nota una forte crescita, sia su Facebook che su Twitter, sicuramente dovuta all’ottimo sesto posto al Festival di Sanremo.
Quel che invece non mi riesco a spiegare é l’impennata di luglio su Twitter, a cui é seguita la drastica perdita di follower ad agosto. Entrambi i picchi non sono confermati su Facebook, dove la crescita va avanti in modo “normale”. Probabilmente quindi non sono dovuti ad un forte aumento di visibilità in positivo e poi in negativo nel periodo di riferimento.

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I miei dati sono confermati dal grafico degli ultimi 6 mesi di Twittercounter. Se nel primo semestre del 2012 i follower crescevano al ritmo medio di un centinaio al giorno, dal 21 giugno all’8 luglio si é registrata una crescita giornaliera di quasi mille unità. Poi si é tornati alla normalità, prima della picchiata dal 17 luglio al 17 agosto, con una perdita media di 400 follower al giorno.

Ovviamente non v’é certezza, ma ammettendo pure che la cantante o il suo staff siano effettivamente ricorsi all’acquisto di follower sembra che l’operazione abbia portato frutti solo nel breve termine.

E poi cos’é successo? Penalizzazione di Twitter che ha eliminato 14.000 profili farlocchi? Un defollow di massa da parte dei profili che avevano iniziamente accordato il follow?

Sta di fatto che, ripercorrendo gli ultimi 200 follower, ho notato un buon 20% di “uova”, percentuale alta ma non esorbitante.

Spero onestamente ci sia una diversa spiegazione, anche perché la cantante non ne avrebbe davvero bisogno. Penso infatti che, oltre all’innegabile popolarità offline, usi Twitter molto bene:

Iscritta il 22 giugno 2009, twitta in media 3.2 volte al giorno. Non scrive solo di musica, ma spesso commenta gli ultimi fatti di cronaca o politica. Lancia i suoi concerti e il giorno dopo ringrazia pubblicamente i fan. Non conversa solo con i colleghi dello star system ma spesso con i supporter. Usa Twitter come social principale, con reposting automatico su Facebook.

Ha quindi tutte le carte in regola per riprendere il ritmo di 100 follower medi in più al giorno, che aveva prima dei due picchi. Dai 32mila di oggi sfonderebbe il tetto dei 50mila in 6 mesi. Niente male no?

Certo, se lei o il suo staff hanno fretta possono ricorrere alle scorciatoie ma, si sa, la fretta é cattiva consigliera! 🙂

(Ancora grazie al “collega” Killer di Twitstar Giovanni Scrofani per il lungo interessante confronto sul tema!)