Social CEO Lab. I Group CEO dominano la Top 30 dei più seguiti su LinkedIn
Stefano Chiarazzo
Social Ceo Lab Ranking e Classifica Feb 23

A sei mesi dall’ultima edizione, è online il nuovo report Social CEO Lab sulla comunicazione dei CEO italiani su LinkedIn aggiornata al 31 Gennaio 2023. L’82% del panel di 260 aziende analizzate ha un CEO presente con un proprio profilo personale su LinkedIn, in maniera più o meno attiva. 

Composizione della Top 30 per Job Title

NELLA TOP 30 PREVALGONO I GROUP CEO

Abbiamo deciso, per la prima volta, di analizzare un nuovo indicatore: il ruolo ricoperto dai CEO presenti in classifica per identificare come questo condiziona l’approccio alla comunicazione. Prendendo in considerazione la Top 30 dei più seguiti, 21 dei manager sono Group CEO

CEO di grandi aziende focalizzate sul mercato italiano, multinazionali con Headquarter in Italia ma anche Top Manager italiani alla guida di una multinazionale straniere. Nel bene e nel male, hanno più riflettori puntati e un’audience più ampia a cui comunicano spesso in inglese o in più lingue.

 

Dei restanti 6 sono Country Manager Italia di aziende straniere internazionali mentre 3 ricoprono il doppio ruolo di  Founder e/o Owner & CEO

In quanto a thought leadership i Founder hanno una grande forza ispirazionale. Poter ascoltare la storia di una azienda dalla start up al successo sul mercato attraverso il racconto e la visione del suo fondatore ha infatti un valore enorme per la community professionale più grande al mondo

TOP 30 SOCIAL CEO: I SETTORI PIÙ RAPPRESENTATI

Analizzando i settori di appartenenza, anche quest’anno il Finance si conferma il più presente con 7 manager, seguito da Energy & Utility ed Automotive con 5 e Retail con 4. Rappresentati anche Luxury (3), Food & Beverage (2) e con un CEO anche Fitness, Tech, Telecomunicazioni e Infrastrutture. 

I Social CEO italiani più seguiti su LinkedIn

I TOP 5 CEO PIÙ SEGUITI GUIDANO LA CRESCITA MEDIA DEI FOLLOWER

I 30 leader aziendali più seguiti su LinkedIn hanno in media 41.900 follower: dato in aumento di 12.600 rispetto a Luglio 2022 trainato dall’accelerazione della crescita dei Top 5, che crescono mediamente di 35mila follower. Difendono i primi posti Stephan Winkelmann di Automobili Lamborghini (174.200, +52.600), Luca De Meo di Renault Group (122.300, +28.400) e Nerio Alessandri di Technogym (95.400, +25.600). Al quarto posto troviamo Cristina Scocchia di illycaffè (70.500, +28.800) che nel semestre ha conquistato 3 posizioni seguita da Claudio Domenicali di Ducati (70.100, +40.000) al quinto posto dopo aver scalato 6 posizioni. 

E IL RESTO DELLA TOP 10?

Giampaolo Grossi di Starbucks Italia con i suoi 60.500 follower (+12.000) perde dunque due posizioni e si deve guardare dal maggiore aumento di Andrea Pontremoli di Dallara (51.500, +18.100). Indietreggiano di alcune posizioni Francesco Starace di Enel Group (47.600, +3.2008°,-2) e Corrado Passera di Illimity Bank (47.300, 9°, + 1.600,-4). Chiude Bartolomeo Rongone di Bottega Veneta (45.700, +15.000). Per la prima volta fuori dai dieci Claudio Descalzi di ENI (45.400, +4.200).

TANTE LE NEW ENTRY IN CLASSIFICA, ALLARGATA ALLA TOP 50

Entra direttamente in 14° posizione Giorgio Santambrogio (32.700 follower) di Gruppo Vègè, che ci è stato segnalato dopo la scorsa analisi. Rientra al 20° posto Fabrizio Palermo (21.400), ex Cassa Depositi e Prestiti, dopo la nomina ad Amministratore Delegato di Acea. New entry al 28° anche Andrea Guerra (16.200), che ha recentemente assunto la guida di Prada Group. Clamorosa l’impennata di Pietro Innocenti di Porsche Italia che sale di 32 posizioni e conquista la 19° piazza (21.500, +16.100). Scendono rispettivamente di dieci e undici posizioni Alessandro d’Este di Ferrero Italia (27°) e Marco Sesana di Generali (29°), entrambi praticamente inattivi negli ultimi quattro mesi.

Su richiesta di alcune aziende abbiamo ampliato la classifica fino alla cinquantesima posizione. Tra i nomi nuovi, altri due protagonisti del mondo tech, Adriano Accardo alla guida di TikTok Italia (13.600, 32°) e Marcello Albergoni (8.200, 44°) di LinkedIn Italia. E poi ancora Automotive, con Davide Grasso di Maserati (10.800, 39°) e  Radek Jelinek  (7.800, 47°) di Mercedes Benz Italia. Da citare anche Luigi Ferraris di Ferrovie dello Stato (14.100, +9.400, 31°). 

IL PUNTO SULLE DONNE IN CLASSIFICA

Tra le donne CEO in classifica oltre alla Scocchia, troviamo Elena Goitini di Gruppo BNP Paribas Italia (25.200 , +14.400) che grazie ad un incremento di più del doppio di follower cresce di 9 posizioni e sale al 16° posto, appena sopra a Silvia Candiani di Microsoft Italia (24.100; +3,600). Si distingue per crescente impegno e conseguente aumento di follower anche Melissa Peretti di Google Italia (10.900, + 8.700, 38° posto) che ha scalato ben 62 posizioni.

La performance dei CEO italiani su LinkedIn

MIGLIORI PERFORMANCE: LA QUALITÀ VINCE SULLA QUANTITÀ DEI POST

Rallenta, anche se di poco, la frequenza di pubblicazione media dei leader aziendali nel periodo di osservazione ottobre 2022-gennaio 2023: 5,2 post pubblicati in media al mese contro i 5,8 del quadrimestre marzo-giugno 2022. Francesco Pugliese si conferma il più attivo con una media di 31 pubblicazioni al mese tra post e condivisioni. Dopo di lui Francesco Starace, che ha aumentato esponenzialmente il numero di contenuti pubblicati da 2,3 a 22,5 medi al mese (spesso ricondivisioni senza testo di accompagnamento). Stephan Winkelmann con i suoi 11,5 post al mese si attesta terzo, seguito da Giorgio Santambrogio con 10, 5 e Silvia Candiani con 7,8. 

Cambia la top 5 se andiamo a prendere in considerazione l’engagement rate*. Claudio Domenicali con un tasso di 5,2% è il CEO più coinvolgente, seguito da Bartolomeo Rongone con 4,9% e Remo Ruffini 4,7%. Seguono Andrea Orcel di UniCredit e Cristina Scocchia, entrambi con 4,3%. 

Tutti e cinque i manager a più alto tasso di coinvolgimento dei follower hanno una frequenza di pubblicazione più bassa della media dei Top 30.A dimostrazione di come la rilevanza della tematica, l’empatia del tono di voce, la qualità multimediale dei post e, non ultimo, il carisma della persona incidano di più sull’engagement medio rispetto ad una indicazione algoritmica come il numero di post pubblicati.

Mediamente l’E.R. medio dei Top 30 è in leggero calo al 2,12% contro il 2,2% dello scorso luglio, quando Remo Ruffini di Moncler e Stefano Venier di Snam guidavano rispettivamente con il 9,4% e il 9,2%.

* Tasso di engagement: Numero medio di interazioni per post nel periodo di osservazione / Numero di follower al 31 gennaio 2023

LA FORMULA VINCENTE DELL’AUTOMOTIVE

Nella nostra Top 50 il settore Automotive guida con otto CEO presenti in classifica con i sette di Finance e Retail che, soprattutto, sono in larga parte tra i CEO che crescono di più e a più alto engagement. 

Le case automobilistiche e motociclistiche si stanno progressivamente affermando come le più forti nell’Executive Communication su LinkedIn. Le chiavi del successo? Forza affettiva e aspirazionale dei love brand e condivisione di valori come il progresso tecnologico e sostenibile ma anche la passione sportiva, che conquista anche una piattaforma professionale come LinkedIn

 

Il post di Claudio Domenicali sulla vittoria di Francesco Bagnaia, grazie al racconto della challenge e il ringraziamento al team e ai partner MotoGP, è il migliore degli ultimi quattro mesi con più di 16.000 interazioni. La vittoria in una competizione seguitissima in Italia e non solo, un testo in inglese ma un orgoglio italiano e un tono di voce appassionato e inclusivo hanno favorito l’immedesimazione della community di Ducatisti e non solo. 

Al secondo posto, con poco meno di 11.000, il post di Stephan Winkelmann che presenta con foto di altissima qualità la nuova Urus S, che arricchisce l’offerta Urus creando una vera e propria gamma Super SUV continuando la storia di un modello che aveva già creato il segmento dei SUV con i geni da auto sportiva. Lo storytelling evocativo e senza eccessivi tecnicismi di un leader carismatico che, sulla mappa degli stili di comunicazione di Pubblico Delirio, potremmo posizionare come un thought leader, con l’ulteriore forza aspirazionale della celebrity.

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